La Strada della Forra è un percorso unico capace di lasciare senza fiato chi dal Lago di Garda vuole raggiungere Pieve di Tremosine sul Garda.
Capolavoro ingegneristico scavato nella roccia della Val di Brasa, la Strada della Forra è stata definita da molti una delle strade più belle del mondo grazie al suo intreccio di curve e ponti che dai 65 metri di altezza portano ai 423 del comune di Tremosine sul Garda.
Storia della Strada della Forra
Tremosine sul Garda, fino al 1913, era collegata con i paesi circostanti grazie ad una serie di mulattiere che portavano verso Tignale, la Val di Ledro, Passa Nota ed infine, tramite il “Sentiero del Porto”, a Campione del Garda.
Nel 1898, per alleviare la fatica di chi doveva percorrere quelle strade, venne installata la prima rudimentale teleferica, il “filo Berasi”. Nel 1906 arrivò il “filo Cozzaglio”, cognome ricorrente nella storia di Tremosine sul Garda.
Il primo passo verso la costruzione della Strada venne fatto il 5 dicembre 1899, anno in cui Italo Cozzaglio, sindaco di Tremosine sul Garda, stipulò un contratto per un primo progetto assieme a don Michele Milesi, consigliere a assessore comunale, don Giacomo Zanini, parroco di Vesio ed al direttore del Cotonificio Feltrinelli.
Nel 1903, dopo l’emanazione di una legge che prevedeva l’intervento finanziario dello stato e della provincia di Brescia, la situazione si sbloccò e nel 1908 trentacinque persone fondarono la società collettiva “Cavazza, Girardi, Pederzini e C.".
I lavori di costruzione della strada, lunga più di 10 km, iniziarono ufficialmente tra il 1908 e il 1909 a causa degli alti costi e della difficoltà del progetto.
La Strada della Forra venne inaugurata il 18 maggio 1913: uno spettacolo dell’ingegneria, dove ponti mozzafiato e curve ripide si fondono con una lussureggiante natura.
Le personalità che ruotarono attorno a questo progetto furono molteplici, oltre ai già citati possiamo ricordare il prof. Arturo Cozzaglio e gli ingegneri Giuliano Massarani, Tullio Massarani e infine Eugenio Comboni.
All’inizio la costruzione della strada della Forra trovò degli oppositori, i quali si chiedevano quale sarebbe stato il suo reale utilizzo. Dopo l’inaugurazione si provò ad inserire un sistema di trasporto pubblico, ma i costi elevati non ne consentirono il successo. Solo nel 1931, anno di costruzione della Gardesana, la strada iniziò ad essere largamente utilizzata.
Le soluzioni ingegneristiche
Arturo Cozzaglio, progettista nonchè direttore dei lavori e la sua squadra trovarono molte soluzioni brillanti ed innovative per costruire la strada nel modo più sicuro e scorrevole possibile.
Cercarono infatti di creare delle curve dolci e mai eccessivamente strette soprattutto nella parte che saliva sul lago. Al contempo cercarono di non creare pendenze eccessive, trovando ingegnosi stratagemmi come l’anello del Ponte Alto.
Il percorso venne infatti allungato con un sistema di ponti che si stagliavano sulla forra. Il torrente Brasa venne incanalato in una galleria artificiale per permettere alla strada di snodarsi su quello che era l’alveo del fiume.
Curiosità: le difficoltà nei lavori
Per costruire la Strada della Forra furono usate diverse mine per aprire dei varchi nella roccia, per questo lavoro vennero degli operai specializzati da Serle, piccolo comune della Val Sabbia.
Le difficoltà nella costruzione furono diverse a partire dall’aumento dei prezzi fino alla problematica di scavare evitando i tratti di roccia friabile.
Gli imprevisti furono tanti e quattro operai persero la vita nella costruzione di quest’opera tanto bella quanto complessa, oggi sono ricordati con quattro lapidi bianche poste lungo la Strada della Forra.